
Ciclo "Furore e Redenzione"
(le seguenti opere sono state in mostra nell'autunno 2014 presso ARTHAUS BERGAMO
http://www.arthaus.it/gallery/gallery-mostre/giovanni-cuter-furore-e-redenzione/
Giovanni "Joe" Cuter ha scelto di parlarci delle sue esperienze emotive scegliendo uno stile che non si affida alla figura, al disegno quindi alla forma bensì ad una pittura animica nata da ricerche intime viscerali che si sviluppa attraverso colori puri che si collegano e scollegano tra loro in una sorta di caos rigenerativo in cui pensiero e azione si fondono per trasformarsi in espressione comunicativa.
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Nata e sviluppatosi negli anni 50 l’arte informale rifiuta ogni forma per manifestarsi in un’esternazione talvolta gestuale talvolta più materica vissuta nell’astrazione e nell’assenza di segni/disegni. In questo senso l’opera di Cuter può inserirsi nell’ambito del gestuale essendo priva di contaminazione di materie extra, ma elaborata attraverso l’uso di pigmenti puri anche di origini differenti, liberamente fusi tra loro e manipolati da una dinamica emotiva immediata e slegata da ordini razionali, unicamente spinta da ricerche interiori. Essenzialmente parliamo di un’espressione frutto dell’essere e del conseguente agire.
L’uomo contemporaneo , dice l’artista, soffre di incertezze individuali e sociali, si sente colpito da ansie collettive e perdite di certezze consolidate. I cambiamenti rapidi del pensiero globale, le innovazioni tecnologiche che hanno mutato le abitudini e i sistemi , i confronti tra il vecchio e il nuovo se non supportati da consapevolezza e conoscenza, portano verso una forma di caos, di rabbie incomprese e compresse che generano appunto “Furore”. Da qui i magma cromatici densi, le esplosioni rossonere, le contaminazioni chiaro-scure che precludono a nuove cromie emotive.
È pensiero dell’artista infatti che comunque si avverta la possibilità di una “redenzione”, ovvero di una nuova consapevolezza del cambiato e/o del cambiabile, del trasformato e/o del trasformabile e la ritroviamo nelle campiture blu lavorate a dripping, nelle spazialità più quiete dove i pigmenti sembrano lasciarsi modellare con meno impeto, sempre con forza, ma con una forza più vicina alla quiete forse perché affidata alle ragioni universali. Una sorta di abbandono al cosmo, gratificati della sua accoglienza.
Ed è questo abbandono, questo affidarsi al cosmo che traspare dalle tele di Cuter, questo suo sciogliersi nella comprensione celeste, liberando le proprie sofferenze, le proprie incertezze, le proprie pulsioni per abbandonarle in un setaccio invisibile da cui affioreranno nuovamente fiducia, speranza, motivazione personale e collettiva. Insomma la forza quotidiana che ci spinge a cercare e a cercarsi per capire, per superare, per andare avanti….
Antonella Massa




Dreamless sleep / 2014 cm 115 x 135
The end of childhood - 2014 cm 115 x 135
The end of childhood / 2014 cm 115 x 135
From here to eternity / 2014 cm 115 x 135

Fire under the Ashes / 2014 - cm 115 x 135

The advice / 2014 cm 115 x 135


Deep blue / 2014 cm 115 x 135

Is there anybody out there? / 2014
cm 115 x 135

Dark brown / 2014 cm 100 x 120

Studio #1 - 2013
cm 50 x 70

Studio #2 - 2013
cm 50 x 70
Still Alive (Ancora vivo) - 2014
cm 120x100